Quante volte nella nostra vita abbiamo sentito questa affermazione per indicare un problema o una situazione difficile da superare? Ma siamo davvero sicuri che i “cavoli amari” sono così brutti e cattivi? Non è proprio così.

Cavoli, cavolfiori e broccoli appartengono al genere Brassica che è considerato uno dei generi botanici con le più importanti colture nutraceutiche. Questo genere appartiene a una grande famiglia botanica, le Brassicacee, detta anche Crucifere, perché i petali dei fiori di queste piante si dispongono a forma di croce. Tra gli ortaggi autunnali e invernali dell’Orto in Campania le Brassicacee sono le protagoniste. Infatti, abbiamo provveduto al trapianto di numerose specie vegetali appartenenti a questa famiglia: cavolfiori colorati, cavolo nero, torzella, minestra liscia, minestra riccia, broccoli.

Gli odiati broccoli, soprattutto dai bambini, o il cavolfiore, così saporito ma puzzolente da cucinare.  A causa del loro odore pungente e sapore amarognolo, non sono apprezzati da tutti dal punto di vista culinario. Ma fanno bene alla salute! Da qualche anno il mondo scientifico sta dando giustizia a questi ortaggi ingiustamente sottovalutati. Il consumo di Brassicacee contribuisce, in modo rilevante, alle condizioni di salute umana. Oltre all’apporto di fibre, questi ortaggi sono fonte di sostanze fitochimiche con funzione antiossidante, agenti antiinfiammatori, fitoestrogeni. Forniscono un largo gruppo di Isotiocianati e Glucosinolati, un gruppo di metaboliti secondari contenenti zolfo ed azoto, responsabili del caratteristico odore pungente e il sapore amaro. Il prodotto delle loro idrolisi può proteggere contro azioni tumorali. Tra gli Isotiocianati, il Sulforano, presente nei broccoli, possiede proprietà antitumorali più forti di altri.  Il contenuto di questi componenti è influenzato dalla varietà della pianta, dalla maturazione, dal periodo di raccolta, dall’organo edibile (radici, germogli, foglie), dalle pratiche agricole, dalle condizioni di stoccaggio al post-raccolta e dai metodi di cottura.

Sono cavoli amari (ma solo per chi non li mangia)!