C’è un angolo del nostro Orto, qui a Marcianise al Centro commerciale Campania, che in primavera si accende di colori mutevoli, quasi sussurrati.
È il regno silenzioso delle ortensie, piante che non si limitano a fiorire: raccontano, trasformano, ricordano.
L’ortensia non cambia colore per caso: è la terra, con il suo pH, a scrivere sulla sua corolla una poesia fatta di chimica e stagioni.
Chi si ferma ad osservarle, magari dopo un acquazzone improvviso, nota subito il dettaglio più sorprendente: non tutte le ortensie sono dello stesso colore.
Alcune sono di un azzurro profondo, quasi marino. Altre, di un rosa delicato. E poi ci sono quelle che non si decidono, e mostrano venature viola, sfumature che sembrano dipinte a mano.
Il segreto? Sta tutto nel pH del terreno.
Se è acido, i fiori diventano blu. Se è alcalino, si tingono di rosa. Un piccolo esperimento di alchimia naturale che ci ricorda quanto anche il suolo “parli”, e quanto le piante sappiano ascoltarlo.
Ma le ortensie non affascinano solo i giardinieri.
In Giappone, sono un vero e proprio simbolo culturale. Le chiamano ajisai e fioriscono durante la stagione delle piogge, la tsuyu, portando bellezza nei giorni più umidi e malinconici dell’anno. C’è una leggenda antica che racconta di un imperatore pentito, che donò un fiore d’ortensia alla donna che aveva trascurato, come gesto di scuse e riconoscenza.
Così, questo fiore è diventato messaggero di sentimenti profondi, di parole non dette, di emozioni che cercano il modo giusto per sbocciare.
Ogni anno nei templi buddisti si celebra la fioritura delle ortensie: migliaia di visitatori camminano in silenzio tra sentieri ricoperti di petali, in una sorta di pellegrinaggio floreale che unisce spiritualità e natura.
Un’armonia che, nel nostro piccolo, proviamo a coltivare anche qui.
Ecco perché ogni volta che passiamo tra le nostre ortensie, dobbiamo guardarle con rispetto. Non solo fiori ornamentali da ammirare, ma anche testimoni silenziose del tempo, della qualità del terreno, delle stagioni del cuore.
Che sia una giornata di sole o un pomeriggio di pioggia, vi invitiamo a venire a trovarle. Magari vi sembreranno diverse da ieri. Ma forse, a cambiare, è stato solo il vostro sguardo.