Un’esperienza nuova e stimolante per i cinque educatori che hanno rappresentato Orto in Campania in un inedito percorso formativo dedicato a volontari e operatori della nota ong Save the Children, la più importante organizzazione internazionale indipendente impegnata nell’assistenza ai bambini in pericolo e a promuovere i diritti dell’infanzia.
Durante il corso promosso a Roma in collaborazione con l’ufficio educazione di Slow Food Italia, Alfredo, Beatrice, Elena, Filomena e Luigi si sono ritrovati nel quartiere di Torre Maura per presentare la storia del progetto Orto in Campania e le attività didattiche all’interno di uno dei principali Punto Luce di Save the Children nel nostro Paese.
Il Punto Luce è uno spazio ad alta densità educativa che sorge in quartieri svantaggiati delle città. All’interno di questi spazi i bambini e le famiglie potranno usufruire di diverse attività: sostegno allo studio, laboratori artistici e musicali, gioco e attività motorie, promozione della lettura, accesso alle nuove tecnologie, educazione alla genitorialità, consulenze pedagogiche, pediatriche e legali.
Nella periferia romana di Torre Maura il centro polifunzionale realizzato dall’organizzazione non governativa ha una struttura formata da due complessi e un ampio spazio esterno, in cui ragazzi e ragazze tra i 6 e i 16 anni possono svolgere tante attività libere e gratuite.
Obiettivo di questa densa tre giorni di incontri formativi è quella di condividere esperienze e sviluppare le giuste competenze per avviare orti didattici nei 21 Punti Luce finora aperti nelle più difficili aree metropolitane sparse per la penisola, nell’ambito della campagna Illuminiamo il futuro. Con questa campagna Save the Children pone l’accento sulla povertà economica ed educativa che colpisce oltre 1 milione di bambini oggi in Italia, mettendo a rischio i sogni e il futuro di un’intera generazione.
I cinque “insegnanti per caso” che componevano la delegazione di Orto in Campania hanno realizzato alcune attività a cui hanno partecipato tutti i presenti e, al termine del percorso, hanno lasciato in dono i materiali didattici per poter svolgere negli orti che verranno due laboratori già da tempo sperimentati e avviati.
Il seme nel piatto è un’attività che punta a far acquisire e approfondire le conoscenze agronomiche sui semi e scoprirne le principali caratteristiche in ambito alimentare. Mentre il laboratorio dedicato agli alberi è finalizzato a conoscere il patrimonio arboreo nella sua complessità, acquisendo conoscenze botaniche di base, favorendo l’osservazione dell’ambiente circostante e le dinamiche del lavoro di gruppo.
Resta il valore di un’esperienza di confronto e apertura davvero significativa, oltre che l’importanza di mettere a dimora un seme di speranza e impegno sociale che nei prossimi mesi germoglierà in tante città italiane.