Quando si fa trekking in montagna o durante un cammino si devono soppesare le forze per poter raggiungere la meta. Pause brevi ma strategiche che permettono di recuperare quanto basta per riprendere il cammino e capire se la strada è quella giusta.

Ci piace pensare che il percorso PCTO con il Liceo “F. Quercia” di Marcianise sia un cammino e ogni tanto è bene fermarsi per fare il punto della situazione. Per capire eventuali errori e per capire se la strada intrapresa è quella giusta per arrivare alla meta finale.

I nostri compagni di viaggio sono gli studenti e i docenti e abbiamo sottoposto un questionario proprio per fare il punto a metà percorso.

Ecco le domande chieste ai docenti, compagni di viaggio, e le risposte accorpate.

Il progetto era già noto per collaborazioni con le scuole primarie del territorio. Infatti, ne siamo venuti a conoscenza grazie agli alunni che ci erano stati alle elementari.

Abbiamo cercato un progetto che ci permettesse di: concretizzare la teoria in attività didattiche, potenziare il processo di sensibilizzazione per lo sviluppo sostenibile e tutela degli spazi verdi della scuola e della città, vivere esperienze laboratoriali, utilizzare il laboratorio di idroponica e valorizzare l’area verde della scuola in un percorso didattico formativo.

Gli argomenti sono interessanti e ben sviluppati. Percepiamo entusiasmo da parte dei ragazzi nel mettere in pratica le conoscenze acquisite e gli argomenti sono interiorizzati senza sforzo grazie al contesto sia di rigore scientifico che ludico.

La consapevolezza, grazie a questa esperienza, del valore del mondo vegetale e dell’ecosistema. La riscoperta del valore dei territori, la ricchezza della biodiversità, il piacere dell’attesa dei cicli della natura. Di percepire l’orto scolastico come strumento per sviluppare un corretto rapporto con l’ambiente e per intraprendere scelte responsabili per il pianeta. Ma anche di: interiorizzare il concetto del “prendersi cura”, imparare ad aspettare, acquisire il metodo scientifico, lavorare in gruppo. Un giusto approccio riguardo all’educazione alimentare, alle attività manuali, alla costruzione di strutture permanenti, all’ impegno costante e alle capacità progettuali-esecutive prolungate nel tempo.

Le risposte dei docenti ci fanno capire che stiamo sul sentiero giusto.

Lo saremo anche con gli studenti, compagni di viaggio?