L’autunno è una stagione di transizione e cambiamenti, gli alberi iniziano a mutare i colori delle proprie foglie ed alcune piante sono pronte per donarci i propri frutti.

Tra le essenze di questa stagione, la vite (Vitis vinifera) è tra le protagoniste con i suoi grappoli pieni di acini, pronti per essere raccolti, destinati al consumo da tavola o all’arte della vinificazione. La vite e tutto ciò che ruota intorno a questo arbusto sono state inserite tra gli argomenti trattati nei laboratori didattici autunnali dell’Orto in Campania.

Molto spesso i vigneti costituiscono dei veri e propri paesaggi che sono indelebili nel nostro immaginario: pensiamo, ad esempio, alle colline del Chianti accarezzate dai filari di vite con i grappoli dai colori che spaziano dal nero, al viola, al giallino e verdolino.  Ma a cosa dobbiamo questi colori? L’uva contiene numerosi composti fenolici che sono responsabili della pigmentazione, della crescita e della difesa della pianta o che sono prodotti come risposta ad attacchi da parte di patogeni e parassiti. Tra i pigmenti abbiamo gli antociani, collocati nelle bucce e nei semi dell’uva, responsabili del colore rosso, viola o blu degli acini e i flavonoli responsabili del colore giallo e che hanno azione protettiva dai raggi UV.

Un composto fenolico davvero importante è il resveratrolo: lo ritroviamo nella buccia dell’uva e nei vini rossi e viene prodotto dalla pianta in risposta all’invasione di funghi, stress ed infezioni. Queste molecole hanno una forte capacità antiossidante e di eliminazione dei radicali liberi mostrando, pertanto, benefici nutraceutici e per la salute umana apportando dei benefici, per esempio, sui disturbi metabolici o sulla malattia coronarica.

Ed ecco come la vite, con i suoi acini gustosi e colorati, ci può migliorare la vita.

Per saperne di più:

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0308814612016974