Continuiamo a scoprire insieme la stagione del risveglio, dei fiori e della rinascita della natura: la primavera in Orto!

Il ciliegio (Prunus avium L. e Prunus cerasus L.), oltre a dare grandi soddisfazioni per i suoi deliziosi frutti, è un piacere per la vista durante il periodo primaverile con i suoi delicati fiori bianchi, distribuiti a piccoli gruppi di 3 o 4 mazzetti.
L’albero richiede poche cure, per cui spesso lo troviamo nei giardini domestici, ed è capace di adattarsi a qualsiasi tipologia di clima.
Appartiene alla famiglia delle Rosacee. È una pianta originaria dell’Asia (nella zona tra il Mar Nero e il Mar Caspio), ma si è diffuso presto in tutta Europa. Attualmente in Italia la coltivazione si concentra per lo più in Emilia Romagna, Veneto, Campania e Puglia.
L’albero può arrivare fino a 30 metri di altezza grazie alle sue radici ben profonde che ne consentono uno sviluppo ampio. Si tratta di una pianta dalla lunga vita, se tenuto bene arriva anche fino a 100 anni.
Presenta foglie caduche, con margine seghettato, di forma ovale e dal colore verde molto intenso.
Il tronco inizialmente è di colore marrone chiaro, poi andando avanti con l’età assume una colorazione grigiastra. Questo legno è molto pregiato e viene
impiegato per la realizzazione di mobili di qualità, ma anche di strumenti musicali.

I suoi frutti, le ciliegie, sono delle drupe che nascondono i semi all’interno di un nocciolo con dimensioni che possono essere diverse.
Le ciliegie possono essere raccolte, generalmente durante i mesi di maggio e giugno, raramente fino a luglio, solo quando hanno raggiunto la maturazione completa, in quanto una volta staccate dal picciolo non maturano più. Generalmente
si procede da maggio a luglio.

l termine greco – kérasos, che poi si è mantenuto nei nomi della pianta e del frutto in lingue come francese, portoghese, spagnolo, inglese (cherry ha la stessa radice), ma anche in dialetti come il napoletano (le cerase) – fa riferimento alla città di Cerasunte, nell’attuale Turchia, perché secondo Plinio il Vecchio è proprio da lì che furono importati a Roma i primi alberi di ciliegie.
Il colore delle ciliegie è classicamente il rosso, ma le sfumature sono moltissime e dipendono sia dal grado di maturazione del frutto che dalla varietà: si va ad esempio giallo chiaro del Graffione bianco piemontese alla tinta scura tipica del Durone nero di Vignola. Molto diversi a seconda del tipo anche il colore e la consistenza della polpa delle ciliegie, che può essere bianca o rosso-nerastra, tenera o croccante.
Gli alberi di ciliegio si dividono di due grandi famiglie: quelli a frutto dolce e quelli a frutto acido. Una caratteristica comune è il limitato periodo di raccolta, che in genere dura dagli ultimi giorni di maggio fino ai primi di luglio, rendendo la stagionalità della ciliegia molto breve.
Tra le varietà più precoci c’è la Bigarreaux o Graffione, sul mercato già a maggio e caratterizzata da polpa rosso vivo di consistenza media elevata, buona succosità e gusto abbastanza dolce.
Tra le ultime a maturare c’è invece la ciliegia San Giacomo, tipica dei territori dell’alto Casertano, che è pronta intorno al 25 luglio, giorno in cui si celebra appunto San Giacomo il Maggiore.